Nel grande giardino del Teroldego rotaliano

In Piana Rotaliana, per scoprire il pregiato vino rosso

 

Il più bel giardino vitato d’Europa si trova in Trentino! Chi mai lo avrà detto, forse un blogger o un influencer di viaggi? No, questa autentica dichiarazione d’amore è stata pronunciata nei primi anni del Novecento da Cesare Battisti, geografo e giornalista irredentista trentino che lottò per l’annessione della sua terra all’amata Italia.

In Trentino il verde è dappertutto, si sa, ma quando si attraversa la Piana Rotaliana salendo da Trento in direzione nord, il mare di viti che si apre allo sguardo lascia stupiti anche i viaggiatori più avvezzi ai migliori panorami vitati d’Europa.

Enoturismo: in Piana Rotaliana alla scoperta del Teroldego

A casa del Principe Teroldego

Oltre 400 ettari di vigneto: è il regno del Teroldego Rotaliano, il principe! Questo vitigno autoctono regala da secoli un vino dalla forte personalità, il più blasonato tra gli autoctoni a bacca rossa del Trentino chiamato “oro del Tirolo – Tiroler Gold”, il che ne svela anche l’etimologia del curioso nome.

Rosso intenso, complesso e accattivante nel suo bouquet di piccoli frutti e spezie al naso, corposo ma fresco al palato, spesso ideale per essere invecchiato in bottiglia.

Stai fantasticando di visitare la dimora del Principe? Sei il benvenuto!

I tre borghi di Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele all’Adige sono i suoi comuni di residenza: la nobiltà si respira nelle architetture degli edifici storici e dei castelli come Königsberg, Firmian, della Torre San Gottardo e nei sontuosi palazzi Firmian e palazzo Martini.

Paesi operosi ricchi fascino: cantine, gastronomie, ristorantini, negozi, botteghe e caffè dove sostare per l’amato aperitivo della sera.

Cantina Endrizzi - Vigneto Teroldego | © photo Cantina Endrizzi

Teroldego People!

Libretto delle degustazioni alla mano e tanta voglia di cose buone: che tu sia in macchina, in treno o in bicicletta, puoi iniziare a programmare il tuo giro nelle cantine del Principe Teroldego.

È un’esperienza che puoi scegliere di fare in ogni stagione dell’anno, tuttavia il periodo più bello è quello da primavera a fine autunno quando i vigneti “esplodono” di colori.

Potresti iniziare dalla Cittadella del Vino della Cantina Mezzacorona, cooperativa modello che esporta il Teroldego fuori dai confini italiani. Visitando la loro cantina ti colpirà di sicuro la scenografica struttura, che ogni anno accoglie visitatori e winelover da tutto il mondo.

Puoi decidere di immergerti poi nell’atmosfera d’antan della Cantina Endrizzi a San Michele all’Adige, simbolo dell’ospitalità in Piana Rotaliana. Nell’ottocentesca e fascinosa Vinoteca della famiglia Endrici puoi degustare i loro amati Teroldego e visitare lo storico vigneto Masetto che la circonda.

Sono molte le cantine della zona fondate nell’Ottocento e gestite ancora oggi dalla stessa famiglia. Nel comune di Mezzocorona trovi, ad esempio, la cantina Dorigati del 1858: qui una visita è garanzia di qualità per i suoi ben noti Teroldego nonché l’occasione per visitare un raro esempio di cantina incastonata nel cuore del paese.

 

 

Enoturismo: in Piana Rotaliana alla scoperta del Teroldego

A poca distanza puoi decidere di fermarti nel signorile palazzo dei Conti Spaur che, dal 1863, è sede di una delle più antiche cantine del Trentino, l’azienda Marco Donati. Qui la degustazione culmina con il loro premiato Teroldego da vigne che vanta oltre 90 anni di vita.

Il mondo del Teroldego e dei suoi produttori è multiforme: questo rosso vino autoctono viene prodotto, infatti, da grandi cooperative, aziende famigliari o da piccole aziende agricole. Una di queste è Rédondel, nel comune di Mezzolombardo: il vignaiolo Paolo Zanini gestisce con passione viscerale i suoi pochi ettari a conduzione biologica e conquista con il suo racconto di vigna.

Non perdere, poi, la visita alla cantina Rotaliana di Mezzolombardo, sopranominata la “cooperativa del Teroldego”. Dal 1931 è portabandiera del vitigno nel mondo, creatrice di alcuni vini diventati simbolo di quest’uva e dei contadini che la coltivano tra le pergole della valle.

Il Teroldego è rosso, quasi un inchiostro con il quale scrivere. La sosta in piana Rotaliana è capace di incidere un segno nella memoria di chi la visita. Sei pronto per il tuo “tatuaggio rosso Teroldego” da disegnare tra i tuoi migliori ricordi di viaggio?

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Pubblicato il 18/05/2022