Un giro in città, alla maniera dei trentini
L'itinerario imperdibile per scoprire la bellezza dei dettagli di Trento
Trento, città rinascimentale adorna di palazzi affrescati eretti sugli antichi insediamenti romani. Trento, sede di festival interessanti e di facoltà storiche. Trento, città del Concilio. Trento troppo spesso confusa con Trieste, con la quale condivide le iniziali e un pezzo di storia. Ma Trento non ha il mare: è un piccolo gioiello incastonato fra le montagne, che brilla spesso in vetta alle classifiche in cui si coronano i capoluoghi con la qualità di vita più alta nel nostro Paese.
Per questo abbiamo deciso di portarti a farne la conoscenza, percorrendone le vie ordinate e sorprendenti del suo centro, consigliandoti di alzare il naso di tanto in tanto, per non perderti gli scorci e i dettagli meno immediati e conosciuti. Sei pronto a percorrere con noi “El giro al Sass”?
alla ricerca di nuove prospettive
La tipica passeggiata dei "locals"
Con questa espressione, conosciuta da tutti i trentini, si descrive il classico giro per le vie del centro che disegnano un quadrilatero fra palazzi e piazze centrali. È la tipica passeggiata dei locals, quella che si compie per lo più il sabato pomeriggio, quando gli impegni restano in sospeso e si abbandona la fretta degli appuntamenti per camminare con calma sbirciando le vetrine, fermandosi per fare qualche compera e salutare i conoscenti incontrati per caso.
Se è vero che non c’è trentino che non conosca il senso di questa espressione, probabilmente molti ne ignorano l’origine. “Sass” in dialetto significa sasso, e in sassi era costruito il quartiere storico, popolare e decadente che sorgeva là dove oggi si apre Piazza Cesare Battisti, nel cuore della città. Fatto di piccole viuzze, chiamate fossati, e da numerose abitazioni ravvicinate, il quartiere ricco di musica e di osterie, venne bonificato e letteralmente sventrato agli inizi degli anni 30 con l’intenzione di migliorare le condizioni igieniche e urbanistiche della città.
percorri Via Oss Mazzurana
Dove inizia il giro
Per incamminarti sul classico giro, dovrai recarti all’angolo fra Via Oss Mazzurana e Via Oriola. Noi ti consigliamo di arrivarci lasciandoti alle spalle la Piazza del Duomo, muovendoti verso sinistra, attraversando la piccola e graziosa Piazza Pasi. Qui potrai ammirare la pavimentazione in Rosso Ammonitico, detto anche Rosso Trento che ritroverai in altre parti della città, e le terrazze alte, un po’ nascoste, che potrai scorgere sui tetti. Non dimenticare di regalare uno sguardo, volgendolo a sinistra, ai meravigliosi affreschi dedicati alla figura della Madonna che sono stati recentemente riportati alla luce sulla facciata principale di Palazzo Niccoli.
Superato senza troppa fretta questo scorcio, raggiungi l’angolo opposto della piazzetta. Rivolgi lo sguardo alla sinistra, verso la lunghezza di Via Oss Mazzurana e incamminiamoci! Dopo pochi passi, sul lato destro di Via Mazzurana puoi ammirare la facciata a bugnato di Palazzo Tabarelli, che ricorda le architetture ferraresi e bolognesi. Poco più avanti, sempre sullo stesso lato e proprio sull’angolo con via Diaz, vale la pena una sosta per ammirare gli affreschi accurati di Palazzo Cazuffi (da non confondere con l’omonima Casa, più iconica, che sorge in Piazza del Duomo), affilando un po’ lo sguardo per raggiungere la parte alta dell'edificio.
La leggenda diavolesca
Riprendendo il passo, fra vetrine e locali, e superando l’entrata principale del Teatro Sociale della città, raggiungerai la fine della via. Prima di proseguire su Via Manci, che imboccherai svoltando a destra, soffermati un attimo e orienta il tuo sguardo verso sinistra. Incontrerai una facciata candida, elegante, dai lineamenti classici, con un portone di legno massiccio che si apre fra doppie colonne corinzie, sovrastato da un piccolo balconicino che arricchisce il prospetto.
Questo è Palazzo Fugger Galasso, meglio conosciuto però con il nome popolare di Palazzo del Diavolo, come narrato nella leggenda che lo scrittore tedesco J. W. Goethe contribuì a rendere famosa, includendola nel suo Viaggio in Italia. Secondo la narrazione infatti, questo palazzo venne costruito in una sola notte, grazie ad un patto sugellato dal ricco banchiere Georg Fugger col maligno.
scopri le linee elaborate del Canton
Camminare lungo quella che fu la Via Lunga
Riprendendo la giusta direzione e incammindoci verso destra, su quella che un tempo fu conosciuta come Via Lunga (oggi Via Manci appunto), potrai subito notare la bellezza dei palazzi e della pavimentazione in cubetti di porfido.
All’incirca a metà della via, sul lato sinistro, potrai notare la facciata dipinta di Palazzo Saracini Cresseri: attuale sede del Museo alpino della SAT, questo palazzo è stato restituito alla collettività nel 2019, anno in cui sono stati scoperti gli importanti lavori di restauro effettuati sulla parete affrescata, dove la bidimensionalità del disegno inganna l’occhio e rende tridimensionale l’effetto bugnato rinascimentale della parete.
La via prosegue lasciando aperti piccoli varchi verso destra e verso sinistra, che conducono a vicoli che sembrano invitarti a scoprire piccole botteghe e vetrine curate; ma noi ti chiediamo di proseguire dritto, fino a “el Canton”, ovvero il punto di incrocio con Via San Marco -che prosegue diritta sotto la torre di Castello del Buonconsiglio- e Via San Pietro, dove il nostro Giro al Sass proseguirà fra un attimo, subito dopo averti chiesto di dedicarti un attimo ad osservare quest’angolo, uno dei più fascinosi della città, incorniciato da palazzi sui quali si sovrastano loggette, balconcini, aperture a bifora, su più strati e su tutti i lati.
e quelle verticali del gotico
La chiesa e la via dedicate a San Pietro
Segui ancora il senso dell’orologio, che ti consigliamo di lasciare scorrere senza fretta, e procedi verso destra, imboccando Via San Pietro: il nome della via viene proprio dalla chiesa dedicata al Santo, che si staglia dove si apre uno slargo, proprio di fronte alla Galleria dei Legionari, passaggio di collegamento verso Piazza Cesare Battisti.
La facciata dai tratti gotici di progettazione ottocentesca, è di recente ristrutturazione e la chiesa sorge sui sedimenti originari di una costruzione precedente che risale al XII secolo. Dietro questa, si nasconde l'incantevole Piazzetta Anfiteatro e un dedalo di vicoli contornati da costruzioni basse, fra i più belli, caratteristici e meno conosciuti della città.
senza perdere dettagli preziosi
Andare avanti per tornare indietro
Continua a camminare su Via San Pietro, che procede larga e ricca di vetrine luminose. Seguila fino al fondo, dove raggiungerai Largo Carducci, la zona del vecchio macello pubblico, là dove nell’angolo si erge la Casa Torre Benatti. Mentre giri l’angolo verso destra, e ti avvicini ad uno dei punti nevralgici della città, guarda in su per immortalare nei tuoi ricordi la storica meridiana dipinta sul lato corto della torre, che ti porterà a fare un salto nel tempo, indietro fino al XVII secolo.
E rivolgendo lo sguardo nuovamente avanti, a pochi metri dai tuoi piedi, ecco il punto dove confluiscono 7 differenti vie e dove il cuore della città pulsa più forte, fin dal medioevo. Queste strade sono sempre state sede di vita cittadina e attività commerciali e ancora lo sono. Per questo ti consigliamo di percorrere quest’ultimo tratto, prima di imboccare Via Oriola che ti porterà a chiudere il giro, raggiungendo il punto di partenza, annusando l’aria e facendoti luccicare gli occhi, osservandoti in torno liberamente, curiosando fra le vetrine dei negozi e dei bar.