L'antica origine del rapporto fra grappa e Trentino
Una delle storie più longeve e felici fra prodotto e territorio
La grappa è il risultato della distillazione delle vinacce ovvero delle bucce degli acini d’uva separate dal mosto o dal vino. La distillazione è la tecnica attraverso la quale, con l’impiego di un apparecchio di distillazione, cioè l’alambicco, mediante il riscaldamento di un liquido fermentato, si ottengono delle sostanze volatili che, una volta ricondensate tramite il raffreddamento dei vapori, si trasformano in sostanze liquide.
La grappa in Trentino è una tradizione che si tramanda lungo i secoli, di generazione in generazione e che affonda le sue radici nella storia. Infatti l’acquavite si conosceva sicuramente prima del 1500 come documentano diverse testimonianze dell’epoca, fra le quali, gli editti dei Principi Vescovi.
le vinacce sono le bucce degli acini d’uva separate dal mosto e dal vino
Pare che la grappa in passato venisse utilizzata come rimedio medico e che in particolare venisse usata per alleviare infiammazioni e mali comuni come ad esempio il mal di denti. Non mancavano, quindi, vista anche la necessità “terapeutica”, le occasioni per sorseggiare un po’ di grappa, e, grazie ai racconti dei nonni, fino ad oggi si è tramandato l'utilizzo del distillato come analgesico casalingo (ma senza esagerare!).
Ciò che però ha caratterizzato l’evoluzione della distillazione, e che ha segnato il salto di qualità in questa vera e propria arte, sono state le migliorie tecnologiche nella gestione del calore che hanno permesso di semplificarne i processi. Verso la prima metà del Novecento, agli albori di una nuova epoca segnata dalla fine della Grande Guerra, nacque in Trentino un nuovo metodo di distillazione, al quale venne dato il nome del giovane che lo ideò: Tullio Zadra.
lavorazione lenta e controllo costante portano ad un prodotto fine e pregiato
Gli alambicchi Tullio Zadra hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione: accolgono in quantità limitata la vinaccia che viene introdotta nella caldaia, per garantire un miglior processo di estrazione degli aromi ed un risultato eccellente. Insomma, come spesso accade, riducendo le quantità si sono elevati i risultati qualitativi. I principi di tale tecnica seguono le vecchie regole della fonte di calore indiretto, della lavorazione lenta e del costante controllo dell’uomo. Un metodo ed una lavorazione “discontinua” che richiede un’estrema perizia e pazienza da parte del produttore, che deve seguire il processo passo a passo per regolare al meglio le temperature e ottenere il risultato desiderato, di un prodotto molto fine.
E se la tecnica rende più facile il lavoro del lambicar (così si traduce in dialetto trentino l’azione della distillazione) ciò che rende uniche le grappe del Trentino sono proprio le conoscenze e le capacità dei mastri distillatori che permettono di separare sapientemente la preziosa essenza del prodotto: “il cuore” dalle “teste” e dalle “code”, come si dice in gergo, utilizzando delle metafore semplici ed efficaci.
conoscenze e capacità
dei mastri distillatori
fanno la differenza
Sai quali sono le differenze tra le grappe bianche e quelle “gialle”?
Arrivati qui, proviamo ad addentrarci ancora nell’argomento per scoprirne di più, sulle qualità, anche fisiche, della grappa trentina.
Tutte le grappe nascono allo stesso modo, limpide e bianche. Anzi, una delle caratteristiche fondamentali per una grappa di qualità è proprio la totale assenza di impurità! La grappa bianca si ottiene quando, al termine dei processi di distillazione, dopo un periodo di “riposo” viene travasata in recipienti di acciaio o vetro. Questa tipologia di contenitori permette di mantenere intatti gli aromi derivanti dal vitigno che ha dato origine alle vinacce.
Le grappe con colori caldi che vanno dal giallo al marrone invece, assumono queste tonalità e sfumature perché sono messe ad invecchiare in contenitori di legno (tipicamente barrique, come per il vino) che cedono nel tempo i propri colori naturali. Questo tipo di grappa, dopo i processi di distillazione, viene travasata in barrique per almeno 12 mesi e solo così potrà essere denominata “Grappa barrique o barricata”. A differenza delle grappe giovani e bianche, nelle grappe invecchiate prevalgono profumi dolciastri, come quello della vaniglia e della frutta appassita.
L’Istituto Tutela Grappa del Trentino: un certificato di qualità
L’Istituto Tutela Grappa del Trentino raggruppa 24 distillerie ed è un organismo di autocontrollo che ha il compito di valorizzare, tutelare e promuovere la qualità della produzione della grappa, ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in territorio trentino. La Grappa Trentina di qualità e di origine è riconoscibile dal marchio con il Tridente, facilmente individuabile sulla bottiglia. Il Certificato prevede il superamento di diversi controlli molto seri, che servono a garantire la bontà del processo di produzione. Il marchio invece certifica la provenienza, e racconta dell’origine trentina del prodotto, controllato puntualmente sia dal punto di vista chimico che organolettico.