L’appetito vien camminando

6 rifugi da raggiungere per pranzo

AUTUNNO 2022 - Mangiare in rifugio è un’esperienza che prevede un piccolo rituale iniziale: prima di tutto indossi zaino e scarponcini, poi ti studi bene il percorso e infine ti incammini sul sentiero. Il pranzo è la meta. Il pranzo, in un certo senso, te lo devi guadagnare. Ed è proprio questo il bello, che ti mette fin da subito in connessione con l’atmosfera trentina e con quella che troverai varcando la soglia del rifugio. 

I rifugi sono le sentinelle delle nostre montagne e molti di loro rimangono aperti anche oltre la stagione estiva per accogliere gli escursionisti in cerca di ristoro. Qui trovi gestori appassionati che con la loro esperienza e la loro cura per il territorio sanno trasmetterti l’accoglienza schietta e sincera attraverso i loro piatti gustosi dove puoi ritrovare la tradizione della cucina trentina.  

Abbiamo preparato per te una selezione di 6 rifugi dove puoi fermarti a pranzare dopo una bella escursione: puoi cominciare scegliendone uno, ma il nostro consiglio è quello di provarli tutti. 

#1

Rifugio Potzmauer

Una giovane nuova gestione ha da poco riaperto il rifugio senza stravolgerne il sapore della cucina tradizionale, attenta al gusto degli escursionisti ma anche alla sostenibilità e alla provenienza delle materie: qui alla carne e agli ortaggi locali potrai abbinare una birra artigianale trentina. Per raggiungere questo rifugio hai più di una scelta di itinerario: noi ti suggeriamo la più lunga ma di sicuro la più piacevole. Partendo dal Lago Santo attraverserai boschi illuminati dai colori dell’autunno e potrai raggiungere il prato del Potzmauer senza affrontare dislivelli eccessivi. 

#2

Rifugio Roda di Vael

Questa è la stagione migliore per abbracciare il Catinaccio, magari affrontando la ferrata della Roda dalla quale potrai vedere risaltare i disegni di roccia delle guglie dolomitiche e godere delle temperature frizzanti dell’autunno. E sul rientro la sosta al Roda di Vael è a dir poco tappa obbligata: qui ti attende una cucina saporita, varie ed attenta. Già perché nonostante il rifugio si raggiunga solo a piedi (e così gli approvvigionamenti) riesce a garantire un menù senza glutine certificato.

#3

Rifugio Casinei

Proprio là dove si apre una delle porte di accesso alle Dolomiti di Brenta, sorge il Rifugio Casinei, che regala all’escursionista, partito poco sotto da Vallesinella, la prima occasione per fotografare un panorama luminoso, spalancato sulla Val Rendena. Prima di salire in rifugio e di sederti a tavola puoi fare un giro alle Cascate Alte di Vallesinella . Qualsiasi sia la tua scelta sul menù non perdere l’occasione di lasciarti uno spazio per assaggiare i loro dolci, veri ambasciatori di questa cucina montana semplice e gustosa.

#4

Rifugio Altissimo Damiano Chiesa

Nonostante il nome il Rifugio Altissimo si raggiunge con un’escursione di poco più di un’ora e di dislivello contenuto. Affrontando la salita pensa che non ti stai guadagnando solo un piatto prelibato ma soprattutto una vista che non dimenticherai facilmente. Lassù lo sguardo si apre e corre sul profilo delle montagne per scendere giù, quasi a picco sulle acque blu e luccicanti del Garda. A questa bellezza potrai associare la bontà di una polenta profumata, fatta con la farina di Storo e arricchita da formaggio fuso e granella di noci: da non perdere!

#5

Rifugio Erterle

Il rifugio Erterle si trova nella Catena del Lagorai, dalle rocce aspre e dalla minor presenza antropica: fra le montagne trentine, forse le più selvagge. Al rifugio si può arrivare salendo da Roncegno anche in macchina ed è un ottimo punto di partenza per molte escursioni, oltre ad essere punto di approdo per uscite a piedi o in bicicletta. Fra tutte queste variabili, una costante c’è: i piatti che assaggerai non ti deluderanno! Questi sono frutto di una cucina genuina, curata ma allo stesso tempo non pretenziosa, dove ritroverai nei profumi e nel gusto la confidenza dei sapori di casa.  

#6

Malga Corno

Malga Corno, custodita nel mezzo del Parco Naturale del Monte Corno, si conquista con passeggiate non troppo impegnative, di lunghezza variabile in base al punto di partenza: noi ti consigliamo di far partire la tua escursione dal paesino di Capriana dal quale potrai raggiungere la malga in poco meno di 2 ore. Lassù i boschi lasciano spazio ampio alla vista e il cuore si riempie. E anche la pancia! Ti basterà scegliere fra le proposte appetitose legate alla tradizione, che qui accoglie l’influenza dalle espressioni alto atesine. 

Pubblicato il 20/09/2022