Sulle tracce della preistoria
Dal rifugio XII Apostoli al rifugio Agostini: per scoprire come sono nate le Dolomiti
Quando ti avvicini per la prima volta al massiccio del Brenta non puoi fare a meno di notare come la roccia sia un complesso ed intricato reticolo di strati uno sull'altro, alternato da grandi fessure e pinnacoli dalla forma vagamente conica. Tutto questo sistema roccioso è il risultato di un lungo processo di sedimentazione avvenuto in milioni di anni.
Questa tappa del percorso ad anello, misto di arrampicata e trekking, della Via delle Normali ti porta a conoscere proprio il lato geologico delle Dolomiti, per scoprire come sono fatte e come si sono formate.
Prima di partire per le tue escursioni in quota, pianifica attentamente la tua uscita e, se affronti un percorso classificato con difficoltà tecnica elevata o sei alle prime armi, affidati a una Guida Alpina o a un Accompagnatore di Media Montagna. Ti suggeriamo anche di contattare il rifugista dell’area che visiterai per essere aggiornato sulle fattibilità del percorso e le condizioni meteo. Sii prudente e indossa un abbigliamento adeguato all'escursione che stai affrontando e ricordati che anche in montagna hai delle responsabilità.
Si parte dal rifugio XII Apostoli
La tua salita inizia a Pinzolo. Dopo aver raggiunto il rifugio XII Apostoli – ti suggeriamo di utlizzare gli impianti di risalita per un tratto e poi proseguire a piedi per circa 3 ore – fermati ad ammirare l’imponenza delle pareti della Cima Tosa e Ambiez, le prime due vette che scalerai. Ti consigliamo, come tappa del primo giorno, il rifugio Agostini, che raggiungerai dopo aver attraversato uno dei punti più panoramici e significativi dal punto di vista geologico del Brenta.
Dal rifugio XII Apostoli si risale lungo dei ghiaioni, il tipico paesaggio che troverai in tutte le tappe di avvicinamento alle cime.
Fermati a guardare le rocce
La roccia del Brenta è per buona parte composta da Dolomia, un minerale che si trova nelle rocce calcaree – formatesi con la sedimentazione di elementi organici marini – che ha la proprietà di sgretolarsi per via degli agenti atmosferici, formando grandi conoidi di detriti alla base delle pareti.
La Dolomia deriva dalla conversione per sostituzione del calcare (Carbonato di calcio - CaCO3), tipico delle Prealpi, in carbonato doppio di calcio e magnesio CaMg(CO3)2. Un processo chimico che impiega decine di migliaia di anni e che avviene solamente in ambienti marini molto salati con fondali bassi o bacini lacustri che prima erano mare aperto.
Devi pensare che un tempo le Dolomiti erano simili agli odierni atolli del Pacifico: isole circondate da fondali colonizzati dai coralli. Un ambiente ricco di biodiversità, alghe, molluschi, pesci, vissuti nel Permiano, 280 milioni di anni fa. Tutti gli esseri viventi di quell'ambiente caldo, una volta morti, si sono depositati sul fondale che da sedimento, in milioni di anni, si è trasformato in roccia.
Se stai camminando verso il rifugio Agostini, lungo la ferrata “Castiglioni” noterai che sotto i tuoi piedi la roccia è come se fosse tutta bucherellata, piena di segni. Prendi un sasso e guardalo con attenzione: tutti quei piccoli segni sono ciò che rimane degli antichi coralli che formavano l'atollo.
Il Giardino dei fossili
Poco sotto il rifugio Agostini, lo noti se sali dalla Val D'Ambiez a piedi, trovi il “Giardino dei fossili”, un campo di roccia solcata a karren - solchi carsici – che racchiude un vero e proprio libro di geologia a cielo aperto. Inizia a cercare, perché in mezzo a forme casuali, ad un certo punto, ecco quello che può sembrare un grande guscio: è il medalodon, un mollusco bivalve vissuto tra i 200 e i 410 milioni di anni fa, in pratica quando le Alpi non si erano ancora formate.
Pensa che la prima vetta che stai per scalare, la Cima d'Ambiez, come le altre vette del Brenta, non è altro che quello che rimane del punto meno profondo del fondale dell'antico bacino sollevato a 3000m, grazie alle forze tettoniche che hanno generato le Alpi in circa 200 milioni di anni.