Il “Bosco che suona”
Un itinerario musicale tra gli abeti secolari che Stradivari sceglieva per i suoi violini
Da secoli in Val di Fiemme cresce una foresta unica al mondo, dove gli alberi amplificano le vibrazioni, e risuonano le melodie di musicisti di fama internazionale
Il Bosco che Suona cresce nelle foreste di Predazzo, in Val di Fiemme, la Valle dell’Armonia. Le colonne portanti di questo tempio della musica a cielo aperto sono gli abeti rossi. Il loro pregiato legno di risonanza era già apprezzato da Stradivari e da altri grandi maestri liutai come i Guarnieri e gli Amati. Questo bosco, ogni estate, accoglie un rito musicale unico al mondo, ideato da Claudio Delvai.
Durante l’estate alcuni musicisti di fama internazionale, che partecipano al festival “I Suoni delle Dolomiti”, sono chiamati a scegliere un abete del “Bosco che Suona”. È il dono della Val di Fiemme a chi diffonde nel mondo melodie sublimi. Durante le cerimonie di battesimo degli alberi, Marcello Mazzucchi rivela il “carattere” e la storia dell’abete scelto dal musicista. Molto spesso l’artista riconosce una curiosa somiglianza con il suo albero. Il rito si conclude con l’esecuzione di un brano che l’artista dedica al suo abete e una misteriosa risonanza fra uomo e natura vibra nel bosco.
E così, passeggiando in questo bosco si possono incontrare gli abeti di Uto Ughi, Mario Brunello, Daniel Hope, Ilya Grubert e molti altri, contrassegnati da una targa.
Il Bosco che Suona si può raggiungere con i propri mezzi percorrendo la strada forestale (per la maggior parte asfaltata) che da Predazzo porta in Valmaggiore.